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Domenica 6 Luglio 2025 XIV Domenica Tempo Ordinario – anno C
Gesù è in viaggio verso Gerusalemme e manda settantadue discepoli davanti a lui col Vangelo destinato a tutti. Gesù invia settantadue discepoli. Non sono i "dodici" apostoli, ma semplici cristiani, discepoli appunto. E il loro numero indica le "nazioni", segno che il Vangelo esce dai confini del popolo della Prima Alleanza. Apostoli o discepoli, non cambia la missione, aprono la strada e preparano l'incontro vero e proprio con il Signore stesso. Sono servi umili del Salvatore, ma la loro opera è importante, ha a che fare con la fine della storia e del mondo. «La messe è molta, ma gli operai sono pochi» e Gesù dà un imperativo: «Pregate»poi: «Andate». Luca continua a marcare con toni secchi l'urgenza dell'annuncio. Non bisogna perdere tempo. Il «non fermatevi a salutare nessuno per strada» riguarda il galateo orientale, che indugiava in un cerimoniale interminabile. Gesù dice ai discepoli: Preoccupatevi di una sola cosa, di essere messaggeri di pace. Compito dei discepoli è annunciare e andare. Il discepolo è un annunciatore, un inviato: quello che ha non è suo, gli è stato dato dall’alto il potere di passare sui serpenti e sugli scorpioni, di vincere cioè le varie difficoltà. Gesù avverte: «Non rallegratevi perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
DAL VANGELO di Luca 10, 1-12.17-20 In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo, dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora, ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città». I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». |